Difficoltà:
Media [EE]
Lunghezza:
8 Km ad anello
Dislivello [+]:
500m
Durata totale:
3 ore e 30 minuti
Torniamo sulla penisola sorrentina per percorrere un sentiero molto suggestivo dei monti lattari, quasi magico per il magnifico panorama che ci regala ad ogni passo. Ci troviamo a Termini, frazione di Massa Lubrense in provincia di Napoli, in pratica il comune più vicino a Capri dalla terra ferma. Già da questa premessa si intuisce che stiamo per affrontare uno dei trekking più suggestivi della campania, l'obiettivo è partire dalla caratteristica piazzetta con vista su Capri di Termini ed arrivare a punta campanella, punto più vicino a Capri, passando per la chiesa del monte San Costanzo.
Appena arrivati a Termini parcheggiamo al lato della piazzetta grazie a dei comodi parcheggi a pagamento (strisce blu), che ci permettono di sostare senza troppi pensieri nel piccolissimo comune, tutto sommato spendendo anche poco considerato il luogo estremamente turistico in cui ci troviamo. Da qui, dopo aver bevuto un ottimo caffè al bar antistante la piazzetta, partiamo per la nostra escursione seguendo la strada asfaltata e girando subito a destra in un vicoletto immediatamente dopo la piazzetta, già qui cominciamo a vedere le prime indicazioni e cartelli turistici che ci indicano la strada da seguire per arrivare ai diversi punti di interesse che offre la zona. Noi decidiamo di fare un anello che tocca in primis la chiesa di San Costanzo e poi procede per punta campanella, ovviamente nulla vieta di percorrerlo al contrario ma noi consigliamo questo verso e più avanti capirete il perché.
Dopo poche centinaia di metri su asfalto proseguiamo per un breve e ripido sentiero che taglia trasversalmente, con delle scalette in pietra, una serie di tornanti che permettono di salire fino alla chiesa. Arrivati in cima percorriamo le ultime scale in pietra e davanti a noi vediamo avvicinarsi la chiesa di San Costanzo, purtroppo non visitabile perché chiusa. Poco male poiché i nostri occhi sono subito rapiti dal panorama intorno a noi, da questo punto si può godere già di una vista a 360° sulla penisola sorrentina e il golfo di Napoli, complici le particolari condizioni atmosferiche riusciamo a vedere molto bene l'isola di Capri e la strada che ci aspetta per arrivare a punta campanella. Dopo aver scattato qualche foto decidiamo di continuare la nostra escursione e ci incamminiamo sul sentiero CAI 300 che punta dritto verso la nostra prossima destinazione. Il sentiero è ben segnato e dopo un breve tratto boschivo ci ritroviamo subito a camminare sul lato sud della penisola in direzione della Baia di Ieranto, siamo su uno stretto sentiero, a tratti esposto, che ci regala una prima visione mozzafiato delle paradisiache spiagge e cristalline acque della Baia di Ieranto, area naturale protetta dal FAI.
Poco più avanti il sentiero si apre e ci ritroviamo su un quasi altopiano che di fronte a noi ci regala una visione quasi fiabesca, vediamo perfettamente l'isola di Capri e improvvisamente, forti delle stupende visioni naturalistiche viste finora, ci sentiamo quasi degli avventurosi bucanieri d'altri tempi alla ricerca del tesoro nascosto da qualche parte vicino l'isola. È si, questo trekking regala panorami mozzafiato un passo dopo l'altro e non è difficile con un po’ di fantasia immaginare di essere quasi in un’avventura fiabesca. Se ricordate all’inizio di questo racconto vi ho detto che il consiglio era di percorrere l'anello come abbiamo fatto noi, nella medesima direzione, perché in questo modo avrete tutto il panorama di fronte a voi e non alle vostre spalle godendo così il più possibile di questo spettacolo. A questo punto decidiamo di fare una piccola pausa e mentre godiamo del panorama intorno a noi vediamo all'orizzonte in direzione Capri dei grandi nuvoloni pieni di pioggia, naturalisticamente parlando è una fortuna, poter scattare foto ad un fronte temporalesco dall’alto e posizionato sull'isola di Capri non capita tutti i giorni ma allo stesso tempo siamo un pò preoccupati e quindi decidiamo di rimetterci in marcia per evitare il più possibile la pioggia che inevitabilmente si dirige verso di noi.
Ora inizia la discesa verso punta campanella, siamo su un sentiero a tratti esposto e un po’ impervio bisogna fare attenzione per la massiccia presenza di grandi pietre e piccoli passaggi un po’ tecnici, ovviamente a questo punto la pioggia ci raggiunge. Iniziano a colpirci dei bei goccioloni, il terreno e la roccia si inumidiscono, non è una situazione molto bella in effetti ma non abbiamo alternative dobbiamo necessariamente proseguire, tornare indietro sarebbe ugualmente difficoltoso. Con tanta pazienza e attenzione ci aiutiamo con le mani per trovare appigli sicuri e piano piano arriviamo quasi al livello del mare, non appena ci avviciniamo al rudere e al faro che caratterizzano punta campanella il tempo sembra migliorare e il sole spunta tra le nuvole, almeno possiamo riposare e tentare di asciugare i nostri vestiti. Non si può essere più vicini di così a Capri dalla terra ferma, ci troviamo in un luogo molto suggestivo, sentiamo le onde del mare colpire la scogliera sotto di noi e vediamo i gabbiani volare sopra le nostre teste, ci sono pochi turisti in questo periodo (Ottobre/Novembre) e la pace regna sovrana. E così dopo esserci ripresi dall'improvviso temporale decidiamo di percorrere gli ultimi km per chiudere l'anello, ci dirigiamo verso Termini grazie ad una stradina in pietra che ci riporta in paese.
Sicuramente questo di punta campanella è uno dei trekking più belli che abbia mai fatto in Campania in termini di panorami mozzafiato, c'è poco da fare, i monti lattari sono le montagne che regalano più emozioni, senza togliere nulla alla bellezza di altri luoghi campani per carità, ma le emozioni che hai quando sei a picco sul mare sono ineguagliabili.
Il grado di difficoltà è Media (EE), il tempo totale di cammino è circa 3 ore e 30 minuti senza considerare le soste, l'ascesa totale è 500m.
Difficoltà:
Media [EE]
Lunghezza:
8 Km ad anello
Dislivello [+]:
500m
Durata totale:
3 ore e 30 minuti
*I dati di ascesa totale e distanza totale della traccia GPX potrebbero variare leggermente rispetto al dato reale, perché in questo caso la traccia è stata ripulita con il software Garmin BaseCamp.
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