Difficoltà:
Facile [E]
Lunghezza:
4 Km A/R
Dislivello [+]:
450m
Durata totale:
2 ore
Ci troviamo nel territorio dei Monti Picentini a cavallo tra le province di Salerno ed Avellino, più precisamente a Calvanico. Qui è presente la famosa vetta di Pizzo San Michele che ospita il santuario sommitale più alto d'Italia dedicato a San Michele Arcangelo, meta di processioni durante tutto l'anno. Ai piedi di Pizzo San Michele, in località Acqua Carpegna parcheggiamo la nostra auto e da qui iniziamo la panoramica escursione che ci porterà in vetta. Prima di iniziare la descrizione del percorso è necessario fare alcune precisazioni: la strada che porta al parcheggio è stata finalmente rifatta quindi allo stato attuale (Aprile 2022) è possibile salire in tutta sicurezza fino al parcheggio, inoltre l'escursione seppur breve in termini di chilometri percorsi presenta un dislivello di 450m in soli 2km, quindi anche se non eccessivamente impegnativa va comunque considerata non adatta a chi non ha mai praticato trekking o a chi non gode di una discreta forma fisica.
Detto questo iniziamo il nostro cammino per salire in vetta, il percorso è ben segnalato e comunque è difficile perdersi poiché il sentiero risulta ben evidente, complice il fatto che questa località è molto frequentata e quindi il sentiero risulta sempre ben battuto. Ci incamminiamo per il sentiero dell'alta via dei picentini occidentali segnalato dal CAI come numero 115 + 116, come detto inizialmente il percorso è caratterizzato da una salita e una pendenza costante, si sale per lo più seguendo tornanti con scorci panoramici sul golfo salernitano.
Quasi a metà percorso incontriamo un epitaffio, una nicchia che conserva una piccola statuetta di San Michele. Sulla facciata c’è una scritta datata 1616 che recita:
"Divoto passeger che stanco e lasso ad adorar Michele affretti il passo, qui li cibi pascali lasciar dei, altrimenti sconvolti l’elementi, turbato il ciel vedrai, e in un istante vindice il santo avrai e non amante".
Secondo il testo, a partire da quel punto non è più possibile proseguire portando con sé i “cibi pascali”, cioè carne, in quanto comincia il percorso della fede. La parte finale della frase “non amante” si riferisce alla vendetta di San Michele nei confronti di chi non rispetta l’avvertimento dell’epigrafe.
Da qui in poi, a parte un breve tratto boschivo, si può iniziare a godere di un ampio panorama e man mano che ci si avvicina alla vetta anche il terreno cambia e diventa più roccioso. Arrivati in vetta ci si ritrova su un "piccolo terrazzo" che gode di una spettacolare vista a 360° sui picentini (da qui vediamo anche il Monte Mai raggiungibile con un altro sentiero EE), ovviamente notiamo subito anche il santuario che non è sempre aperto al pubblico tranne una piccola area adibita a rifugio, con la presenza anche di un camino e un tavolo.
A mio parere questa è una vetta da visitare in varie stagioni dell'anno e in vari momenti della giornata: tramonto, alba, inverno e primavera. La spettacolare vista a 360° permette di apprezzare sia parte dei monti picentini che il golfo di Salerno, ma fate attenzione in inverno dove spesso è necessario munirsi di ciaspole o ramponi per poter salire in sicurezza onde evitare probabili e pericolose cadute.
Il grado di difficoltà è Escursionistico (E), il tempo totale di cammino è circa 2 ore senza considerare le soste, l'ascesa totale è 450m.
Parcheggio Acqua Carpegna
Difficoltà:
Facile [E]
Lunghezza:
4 Km A/R
Dislivello [+]:
450m
Durata totale:
2 ore
*I dati di ascesa totale e distanza totale della traccia GPX potrebbero variare leggermente rispetto al dato reale, perché in questo caso la traccia è stata ripulita con il software Garmin BaseCamp.
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