Difficoltà:
Facile [E]
Lunghezza:
6 Km A/R
Dislivello [+]:
400m
Durata totale:
2 ore e 30 minuti
Oggi ci troviamo sui Monti Picentini nel territorio di Calabritto, una zona ricchissima d'acqua con alle spalle tanta storia e cultura religiosa. Il programma della nostra escursione prevede infatti di vedere la maggior parte dei salti delle cascate presenti lungo il sentiero che porta al Santuario della Madonna del Fiume. In totale le cascate presenti in questo territorio non sono poche, ben 14 salti!
Nel nostro percorso non le vedremo tutte ma sicuramente visiteremo le più significative. In particolare risaliremo il torrente Vallone del Lupolo che presenta diversi salti in sequenza, sicuramente tra i più spettacolari. Si parte parcheggiando l'auto in uno dei punti di sosta lungo Via Ponticchio, non vi consiglio di arrivare fino al bivio di inizio escursione come indicato dal punto di interesse presente su Google Maps, poiché in quel punto il parcheggio è inesistente e sarete poi costretti a tornare indietro per approfittare di uno dei tanti punti di sosta lungo la strada, quindi lasciate l'auto un po' prima come indicato nella sezione parcheggio di questa pagina.
Una volta lasciata l'auto si segue la strada asfaltata per poche centinaia di metri prima di intraprendere il sentiero di nostro interesse, il percorso è ben segnalato con la presenza di cartelli lungo tutto il sentiero, perdersi è molto difficile ma occhio sempre a non distrarsi, non si sa mai.
Camminando lungo il sentiero già sentiamo in lontananza il rumore delle cascate e dell'acqua che scorre copiosa nel torrente, dopo poca strada incontriamo un ponte di legno e vediamo per la prima volta una parte del torrente che anima tutta la zona. Il cammino non presenta particolari difficoltà, è un alternarsi di saliscendi lungo il bosco che circonda il torrente con alcuni punti dove è possibile osservare piccoli canyon percorsi dall'acqua. Il gruppo di cascate che incontreremo lungo la nostra escursione sono denominate cascate di Bard’natore e sono tra le più alte della Campania con i loro 70 metri di dislivello distribuiti in cinque spettacolari salti e uno scivolo.
La prima che incontriamo è proprio quella del quinto salto, davvero particolare perché presenta una roccia molto grande rimasta incastrata a circa metà dell'altezza della cascata stessa. Intorno a noi c'è un atmosfera di pace e totale relax, il suono dell'acqua che si infrange sulle rocce è molto rilassante e ci accompagna quasi per tutto il cammino.
Proseguendo giungiamo ad un bivio, lo si riconosce perché presenta delle scale in legno e un cartello che invita a fare attenzione nel proseguire poiché il sentiero è soggetto a manutenzione e potrebbe essere impervio. Noi decidiamo di proseguire lungo le scale con attenzione poiché è l'unico passaggio per poter osservare gli altri salti, in effetti dopo essere passati per alcuni punti leggermente impegnativi per la presenza di umidità sulle rocce e terreno smosso possiamo godere della vista degli altri meravigliosi salti, uno spettacolo della natura.
Dopo aver osservato le cascate si torna indietro sullo stesso sentiero fino a raggiungere di nuovo il bivio con le scalette in legno, questa volta andiamo a sinistra proseguendo per il Santuario. Dopo aver percorso l'ultimo tratto del sentiero improvvisamente appare davanti a noi la Chiesa rupestre della Madonna del Fiume di Calabritto, collocata all’interno di una grotta carsica, nota per le sue spettacolari concrezioni calcaree, è l'emblema di una perfetta simbiosi tra fede e natura.
Questa suggestiva chiesa rupestre risale al XVII secolo. Secondo la tradizione, la sua costruzione sarebbe successiva all'episodio in cui una cappella, situata sulla riva del torrente Meria, fu travolta a causa dello straripamento del corso d'acqua provocato, a sua volta, dalle piogge cospicue che interessarono il paese per diversi giorni. L'evento cataclismatico, tuttavia, lasciò intatta una raffigurazione della Vergine Maria dipinta sulla parete, motivo per il quale fu eretta la Chiesa che, ancora oggi, è meta di pellegrinaggio da parte di numerosi fedeli ed escursionisti.
Alla Chiesa della Madonna del Fiume di Calabritto è legata anche un'altra credenza, di origine pagana: se una donna in attesa di un bambino beve l’acqua che sgocciola da una particolare stalattite a forma di mammella, le sarà assicurata abbondanza di latte. Tale leggenda, avvalorata dal fatto che la Madonna del Fiume sia la protettrice delle partorienti, fa sì che, ogni anno, in occasione del Lunedì in Albis, le donne calabrittane in attesa si rechino alla Chiesa rupestre, in segno di devozione nei confronti della Vergine e di buon auspicio per la salute e la crescita dei loro figli.
Consiglio questa escursione un po' a tutti poiché come già detto non presenta particolari difficoltà e il dislivello non è eccesivo, inoltre racchiude in se tanti punti di interesse e permette di osservare molti dei salti presenti in questo complesso sistema di cascate di Calabritto.
Infine segnalo la presenza di un'altra cascata molto interessante perché composta da quattro salti in sequenza e alta ben 18 metri, sto parlando della cascata del Tuorno. Questa cascata però non è presente lungo il percorso descritto, per poterla raggiungere bisogna partire da Piazza Giacomo Matteotti a Calabritto e proseguire con l'auto seguendo i cartelli lungo una strada abbastanza stretta e con diverse buche sul terreno (quindi consiglio di andare con un'auto piccola), fino a raggiungere la fine della strada asfaltata e proseguendo a piedi per 5 minuti lungo il torrente Rio Zagarone.
Il grado di difficoltà è Escursionistico (E), il tempo totale di cammino è circa 2 ore e 30 minuti senza considerare le soste, l'ascesa totale è 400m.
Santuario Madonna del Fiume di Calabritto
Difficoltà:
Facile [E]
Lunghezza:
6 Km A/R
Dislivello [+]:
400m
Durata totale:
2 ore e 30 minuti
*I dati di ascesa totale e distanza totale della traccia GPX potrebbero variare leggermente rispetto al dato reale, perché in questo caso la traccia è stata ripulita con il software Garmin BaseCamp.
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