Difficoltà:
Facile [E]
Lunghezza:
15 Km ad anello
Dislivello [+]:
1200m
Durata totale:
6 ore e 30 minuti
“Ti assicuro che ho comprato il biglietto di ritorno e non ci tornerò più in questa triste città! Lascio alla signorina Rottermayer tutta la gioia di vivere in una città triste e senza calore! Io non potrei mai accontentarmi di una stanza senza farfalle! Ho bisogno di prati verdi per respirare. … Basta con queste stanze vuote piene di vecchi cimeli! Via via…!.”
Heidi
Metti insieme un gruppo di amici con la stessa passione e un compleanno da festeggiare; il risultato sarà una piacevole escursione e una gioia per l’anima.
Il Sasso Bianco è una terrazza sulle Dolomiti, appartiene alla catena montuosa dell’Auta, un sottogruppo della Marmolada ed è situata tra i comuni di Alleghe e Rocca Pietore (BL), nella valle agordina. È la meta ideale di coloro che, come noi, prediligono zone poco turistiche, isolate e selvagge.
La nostra escursione parte dal piccolo centro abitato di Caracoi Cimai, a quota 1364 m, dove parcheggiamo l’auto. È possibile partire anche da Caracoi Agoin (1256 m), località di poco più bassa, dove sono presenti quattro o cinque posti auto o alcuni piccoli spiazzi posti a lato della strada. Entrambi i villaggi sono raggiungibili in auto da Alleghe (BL), salendo una ripida strada asfaltata ma, senza troppo indugio, decidiamo di seguire le indicazioni del navigatore satellitare.
A pochi metri dal parcheggio individuiamo il sentiero CAI 682 che dà avvio a questo bellissimo trekking che, tuttavia, richiede una buona preparazione fisica per il dislivello complessivo (1200 m circa) e una minima esperienza in montagna.
La salita è impervia e non banale, con una discreta pendenza; dapprima si cammina lungo una strada cementata che poi diventa sterrata man mano che si attraversa il bosco. È ancora evidente il passaggio di Vaia del 2018; numerosi sono infatti gli alberi a terra. Dopo circa un’ora si raggiunge una suggestiva località chiamata Giardogn, con piccole baite, tabià e un crocefisso. Questo luogo lascia tutti senza fiato e offre l’occasione per una merenda e una piccola pausa per godere della prima vista panoramica sul Civetta e sul Pelmo. Riprendiamo il cammino e dopo poco ci ritroviamo ad un bivio: a sinistra si va verso il Rifugio Sasso Bianco e dritti verso la cima del Sasso Bianco. Proseguiamo per la cima. Percorriamo un sentiero ripido caratterizzato da una vegetazione fitta; bisogna assolutamente prestare attenzione a dove e come mettere i piedi dal momento che l’ambiente è poco frequentato e, di conseguenza, la natura fa da protagonista su un versante soleggiato e rigoglioso. Raggiungiamo un bivio, giriamo a destra e arriviamo nella forcella che fa da porta d’ingresso ad un pianoro erboso colorato per le innumerevoli specie floreali. Continuiamo lungo il sentiero aiutandoci su un tratto impervio con un cavo metallico (un po' lasco per la mancata manutenzione) fino a raggiungere un traverso panoramico che ancora una volta si presta a scatti fotografici incredibili. Decidiamo di continuare per la Cima De Pian (2349 m), poco più bassa della cima Sasso Bianco (2407 m). Arriviamo finalmente in cima! Che dire, assolutamente uno dei più bei panorami sulle Dolomiti.
Partendo da est, possiamo ammirare il monte Pelmo, l’Antelao e il Civetta che fa da protagonista all’intera giornata. Proseguendo individuiamo le Pale di San Lucano, il Monte Agner, la valle del Biois e l’intera catena delle Pale di San Martino. Volgendo lo sguardo ad ovest possiamo riconoscere la Marmolada, il gruppo del Sella, le Dolomiti di Badia e Ampezzane con cime come Sassolungo, Sass de Stria, Lagazuoi, Punta di Fanes, Monte Cristallo, Cernera e Sorapiss.
Dopo un meritatissimo panino, decidiamo di andare verso il Rifugio Sasso Bianco. Scendiamo dalla cima e ripercorriamo parte del tragitto fatto fino alla forcella e al bivio già incontrato; proseguiamo verso destra. Passando per Tabiai de Ciamp e Forca, in circa un’ora a partire dalla vetta, arriviamo al Rifugio Sasso Bianco.
In una parola, MAGNIFICO. Un piccolo Rifugio autentico, gestito da due giovani ragazzi, aggiungerei coraggiosi, che hanno deciso di intraprendere questo percorso allontanandosi dal caos di una grande città come Milano per vivere nell’assoluta semplicità seppure sfruttando i loro studi e il loro vissuto per donare visibilità a questo luogo incantato. Il Rifugio è circondato da piccole baite private e da boschi, al tramonto la vista sul monte Civetta (la Civetta per i più esperti, perché ammaliatrice) lascia senza fiato. Non ci resta che spegnere le candeline su una fetta di crostata alle fragole e brindare con una birra fresca.
Verso le 15.00 riprendiamo il cammino del ritorno. Ci aspettano circa 2.30 ore. Ripercorriamo il sentiero a ritroso sino al bivio per Bramezze. La discesa è inizialmente semplice, si passa per delle radure e per boschi. Raggiungiamo il punto in cui il Monte Piz franò a valle nel gennaio e nel maggio del 1771, formando così il lago di Alleghe. Qui c'è una panchina e un cartello. A questo punto inizia una discesa molto ripida fino a Casera Bur e da lì proseguiamo seguendo la cartina che ci riporterà a Caracoi Cimai, non passando per Bramezza ma seguendo i sentieri sulla sinistra. L’ultimo tratto è caratterizzato da una lieve salita in mezzo ad un bosco che dolcemente lascia spazio al piccolo borgo dove abbiamo parcheggiato.
Il grado di difficoltà è Turistico (E), il tempo totale di cammino è circa 6 ore e 30 minuti senza considerare le soste, l'ascesa totale è 1200m.
Autore: Maria Assunta Ranauro
Foto: Maria Assunta Ranauro, Simone Papuzzi e Denis Perilli
Difficoltà:
Facile [E]
Lunghezza:
15 Km ad anello
Dislivello [+]:
1200m
Durata totale:
6 ore e 30 minuti
*I dati di ascesa totale e distanza totale della traccia GPX potrebbero variare leggermente rispetto al dato reale, perché in questo caso la traccia è stata ripulita con il software Garmin BaseCamp.
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